L' ANSIA !

L’ansia è un’emozione normale che tutte le persone sperimentano quando credono di trovarsi di fronte ad una minaccia.
Quest’emozione ci aiuta ad attivarci, ci scuote, ci prepara ad affrontare quel pericolo che percepiamo.

Quando tuttavia si prova ansia quotidianamente, magari per le piccole cose, e anche dove la minaccia non c’è, questa rischia di diventare un’emozione dannosa:

se ci si sente sempre attivati, tesi, agitati, si vuole sempre chiedere rassicurazioni alle persone vicine, o si inizia ad evitare luoghi o situazioni che sentiamo difficili…

in questi casi è bene rivolgersi ad un professionista per farsi aiutare ad affrontare le preoccupazioni, riprendere le redini della propria vita e non farsi guidare unicamente dall’ansia!

Esistono diverse problematiche che hanno come problema principale l’ansia e sono suddivide in base al contenuto delle preoccupazioni e alla tipologia di sintomi che suscitano:

il Panico

Il panico è uno stato emotivo molto intenso in cui si prova un senso di estrema paura tanto da pensare che stiamo per morire (magari di infarto o ictus!), impazzire o perdere il controllo.

Nello specifico si possono provare

• Tachicardia
• Sudorazione
• Dolori al petto
• Sensazione di soffocamento
• Nausea
• Formicolii, brividi o vampate
• Sensazioni di instabilità e sbandamento

• Sensazione di perdere il controllo, impazzire o morire
• Derealizzazione: la realtà esterna appare strana o surreale
• Depersonalizzazione: avere la sensazione di essere separati dal proprio corpo

Su cosa lavoriamo?

In questi casi lo psicologo aiuterà a far luce sul meccanismo del panico:

  • capire i fattori che lo scatenano (anche se si presenta come un evento improvviso, incontrollabile e immotivato!),
  • capire come i pensieri e i sintomi che si provano contribuiscono a far sì che si autoalimenti,
  • analizzare cosa si fa per cercare di proteggersi da questa emozione.

In questo modo sarà possibile sostenere chi presenta problematiche di questo tipo, ed elaborare una strategia personalizzata che aiuti ad affrontare meglio le situazioni di panico.

l' Agorafobia

L’Agorafobia è un disturbo nel quale si prova una marcata paura o ansia in specifiche situazioni di:

    • costrizione, stare chiusi in un luogo affollato o stretto (ascensore, negozi, mezzi pubblici, aerei, stare in fila)
    • solitudine, stare fuori casa da soli
    • spazi aperti e vasti (piazze, parcheggi, stare in mezzo ad una folla)

In questi casi si evitano attivamente tutte le situazioni che provocano ansia, o sono affrontate solo se accompagnati da qualcuno di familiare. Se non è possibile sono affrontate con estremo disagio o ansia, e possono portare allo scatenarsi di un attacco di Panico.

Su cosa lavoriamo?

Anche in questo caso, insieme allo psicologo si lavorerà per ricostruire approfonditamente quello che succede, cogliendo il meccanismo che sta alla base del disturbo, lavorando sui fattori critici e incrementando le abilità per poter fronteggiare meglio il disagio.

la Fobia Sociale

La Fobia Sociale è un disturbo nel quale si avverte una forte ansia nei rapporti sociali e nelle interazioni con gli altri. La persona teme di essere criticata negativamente dagli altri per qualcosa fatto in modo inappropriato o imbarazzante.

Solitamente le situazioni più temute implicano il dover fare qualcosa di fronte agli altri: parlare in pubblico o anche solo al telefono, esporre una relazione, mangiare di fronte a qualcuno o essere osservati mentre si fa qualcosa, come firmare o entrare in una stanza.
La persona ha il forte desiderio di fare una buona impressione ma sente incertezza nel poter raggiungere questo obiettivo.

Tutto ciò causa una forte ansia e vergogna che spingono ad evitare alcune situazioni sociali, con conseguente peggioramento della qualità di vita e delle possibilità di scelta.

Questo meccanismo contribuisce a rafforzare l’idea di inadeguatezza e debolezza della persona, instaurando un circolo vizioso difficile da rompere.
Può anche comportare l’insorgere di altre emozioni negative, come la tristezza, fino magari alla depressione.

Su cosa lavoriamo?

Si partirà iniziando a capire meglio il meccanismo del proprio disturbo,
riflettere e rielaborare i pensieri critici,
lavorare sulle emozioni difficili come la vergogna, fino a riuscire ad esporsi gradualmente alle situazioni più temute.

RELAZIONI

Ad alcune persone può capitare di provare disagio e difficoltà quando si devono relazionare con gli altri (familiari, amici, colleghi, partner…). Le motivazioni possono essere diverse e dipendenti da diversi fattori tra cui:

  • una comunicazione poco efficace (in cui si fa fatica ad esprimere chiaramente i propri bisogni)
  • difficoltà a comprendersi
  • intensa conflittualità o rancori
  • aspettative poco realistiche verso noi stessi o pretese eccessive verso gli altri

LE SOCIAL SKILLS

Generalmente chi ha difficoltà simili mostra delle carenze in quelle che sono chiamate abilità sociali (o social skills).

Tali abilità si riferiscono alle capacità di una persona di riuscire ad adattare il proprio comportamento alla situazione sociale in cui si trova, in modo da riuscire a raggiungere gli obiettivi che si era prefissata.

Chi invece non possiede buone abilità sociali si sente un po’ fuori luogo, non si sente efficace, non riesce a far funzionare le cose come vorrebbe, si preoccupa molto del giudizio degli altri e teme che lo critichino per come si comporta.

MA… NON SONO INNATE!

Le abilità sociali sono capacità che si apprendono nel corso della vita: l’ambiente in cui si cresce e le esperienze che si vivono aiutano a sviluppare la nostra personalità e il nostro carattere.

Per varie motivazioni può accadere che nel corso della crescita non si riescano ad acquisire tutte le abilità necessarie per sentirsi capaci ed efficienti con gli altri (magari si hanno dei genitori con altrettante difficoltà o forse nessuno ci ha mai detto qual era la modalità più giusta di comportarsi).

La cosa importante è che si può sempre apprendere o allenare qualche abilità sociale che aiuti a sentirsi meglio con gli altri e anche con se stessi

La qualità delle relazioni con gli altri, infatti, costituisce una parte determinante per il nostro benessere: riuscire ad interagire efficacemente con le persone, riuscire ad esprimere al meglio i propri bisogni, imparare a sentirsi capaci e adeguati con gli altri fa bene all’autostima e alla salute!

Su cosa lavoriamo?

Sarà necessario:

  • capire nel dettaglio il problema che la persona racconta
  • evidenziare le modalità di interazione con gli altri che non funzionano bene
  • costruire insieme le abilità relazionali deficitarie
  • ricercare insieme strategie che migliorino la comunicazione e l’interazione
  • sostenere il percorso di “allenamento” delle nuove abilità e strategie prescelte
DEPRESSIONE
“La depressione si può considerare la malattia mentale più diffusa ed in continua crescita” (WHO, 2017)

colpisce maggiormente persone di età compresa fra i 25 e i 44 anni e si stima che il 30% della popolazione soffrirà almeno di un episodio depressivo lieve nel corso della vita.

La depressione è un disturbo psicologico purtroppo frequente e piuttosto invalidante, si verifica con umore depresso quasi ogni giorno e con la perdita di interesse per le attività che un tempo piacevano. Si possono riscontrare anche cambiamenti nel ritmo del sonno (ipersonnia o insonnia) e nell’appetito o nel peso corporeo. Altro sintomo molto presente è la stanchezza, la faticabilità, la mancanza di energie per portare a termine le proprie attività quotidiane e anche la concentrazione può subire una diminuzione. Spesso sono presenti sentimenti di colpa e autosvalutazione, il mondo e il futuro paiono negativi e senza speranza. Può capitare in queste condizioni di sentirsi talmente senza speranza da fare dei pensieri di morte.

Spesso è molto difficile lavorare con questa sintomatologia, e anche le relazioni con i nostri cari, colleghi o amici, subiscono una compromissione significativa, contribuendo in tal modo ad alimentare i sentimenti di tristezza, disperazione ed angoscia.

Il decorso è solitamente ricorrente e persistente, dopo il primo episodio depressivo si ha il 50% di probabilità di averne un altro, e dopo il secondo episodio la probabilità che ne ricapiti un terzo si alza tantissimo.
È quindi importantissimo rivolgersi ad un professionista per ricevere l’aiuto necessario per superare questo disturbo psicologico. 

Su cosa lavoriamo?

Lo psicologo aiuterà il paziente a ricostruire i fattori che hanno fatto emergere tale disturbo, valuterà la predisposizione genetica/familiare alla depressione, coglierà i meccanismi di mantenimento del disturbo. Con tale quadro della problematica sarà possibile impostare un trattamento volto alla diminuzione dei sintomi presenti e al recupero/costruzione del benessere.

STRESS !!

Nella vita capita di doversi confrontare con cambiamenti inattesi o con situazioni che diventano particolarmente pesanti da gestire, e può essere difficile adattarsi e riorganizzarsi!

Non sempre è facile reagire prontamente e può succedere di sentirsi sopraffatti dalle cose, incapaci di conciliare i propri bisogni e forze con la situazione da affrontare.

Ciò può accadere per diversi tipi di eventi come

  • cambiamenti nello stile di vita (un cambio di lavoro, una promozione, il pensionamento, un trasloco)
  • cambiamenti nella vita relazionale (il matrimonio, la fine di una relazione, la perdita di una persona cara, la nascita di un figlio)
  • stress multipli o continui (marcate difficoltà economiche o coniugali, una malattia fisica che comporta dolore cronico o la diminuzione di alcune capacità)

Può succedere infatti che anche di fronte ad un evento gioioso come la nascita di un figlio, o l’inizio di una convivenza, prevalga il disagio rispetto alle emozioni positive. Ci si può sentire sopraffatti, incapaci di riorganizzare le forze per far fronte a ciò che sta accadendo senza tralasciare se stessi. È il caso del neo-genitore, che per quanto ami in neonato, non può più ritagliarsi del tempo libero, sente di non essere più padrone della sua vita e di aver perso parte dell’amore del partner.

Questa e altre situazioni comportano l’insorgere di stress: un segnale dell’organismo di fronte a richieste di cambiamento da parte dell’ambiente, che pone in uno stato di allerta

Quando lo stato di stress si prolunga perché non si è capaci di soddisfare, in modo equilibrato, le richieste provenienti dall’esterno e i propri bisogni, si prova un intenso disagio.

Possono insorgere

  • sintomi fisici: insonnia, mal di testa, dolori, affaticamento, problemi gastro-intestinali
  • emozioni di rabbia (irritabilità, tensione) o tristezza (con pianto frequente, isolamento, incapacità di prendere decisioni, perdita degli interessi)
  • segnali comportamentali: evitamento di luoghi, situazioni difficili o persone

Su cosa lavoriamo?

In questi casi è bene chiedere aiuto, rivolgersi ad un professionista in grado di fornire sostegno nel momento di crisi e una comprensione attenta della situazione. Lo psicologo può aiutare ad analizzare lo stile personale con cui si affrontano i problemi e le situazioni difficili, le emozioni che si provano e le strategie più utili da adottare per far fronte a queste difficoltà.

BENESSERE

Eh già! Benessere…

Comunemente si pensa allo psicologo come un professionista che aiuta quando c’è un problema, un malessere o una patologia da cui risollevarsi. Si fatica a pensare che si può andare dallo psicologo anche “se si sta bene” quando semplicemente si vuole aumentare il proprio benessere.

Ma è riduttivo pensare a noi stessi esclusivamente in termini di presenza o assenza di sintomi: siamo persone dotate di potenzialità e risorse, si può lavorare per integrarle ed incrementarle, per arrivare a fronteggiare al meglio le situazioni stressanti e migliorare la qualità della vita.

MA COS’È IL BENESSERE?

Molti pensano che abbia a che fare col possedere una grande casa, una bella macchina o un perfetto stato di salute… questo sicuramente aiuta ma diversi studi scientifici hanno dimostrato che è non unicamente questo!

Il benessere è qualcosa che riguarda indicatori del tutto personali e dipende esclusivamente da come noi consideriamo la vita e ci approcciamo ad essa. Si può vivere in un bilocale ed essere felici, come si può possedere una bella casa e una villetta al mare ma essere insoddisfatti e frustrati…non è di certo una novità!

Il benessere è soggettivo, ciò che rende noi sereni può non avere lo stesso effetto negli altri, ed è temporale, poiché non è detto che ciò che ci rende felici oggi lo farà anche in futuro.

Il benessere è quindi un equilibrio tra la situazione presente che viviamo e la situazione ideale che vogliamo o pensiamo di meritarci.

Quindi se le caratteristiche del nostro benessere le stabiliamo noi ciò significa che possiamo lavorare su ciò che è in nostro potere per stare meglio!

Su cosa lavoriamo?

Come si è detto, il benessere è qualcosa di diverso per ogni persona e ognuno di noi possiede abilità differenti che consentono di raggiungerlo con più o meno facilità.

Ognuno di noi farà quindi un lavoro personalizzato a seconda delle nostre caratteristiche.

Esistono tuttavia delle attitudini ben identificate, che se praticate e coltivate attivamente ogni giorno possono aiutare ed essere più felici:

  • L’intenzione: cioè il desiderio e l’impegno attivo di essere felice, la decisione consapevole di scegliere la felicità
  • La responsabilità: la scelta di creare la vita che si vorrebbe vivere, di assumersi la piena responsabilità dei propri pensieri, emozioni e azioni; il rifiuto di incolpare gli altri della propria responsabilità
  • Riconfigurazione: la decisione di trasformare i problemi in sfide e opportunità, piuttosto che vederli come seccature od ostacoli insormontabili
  • Gratitudine: la scelta di apprezzare profondamente la propria esistenza e gli altri, di vivere nel presente, trasformando ogni avvenimento in un’esperienza preziosa
  • Altruismo: la decisione di condividere se stessi con gli amici e con gli altri, di essere generosi senza aspettarsi nulla in cambio
  • Pensiero positivo: la scelta di concentrarsi sulle emozioni positive, senza evitare di provare emozioni negative, ma coltivando quelle che ci fanno star bene

Queste attitudini sono una scelta di vita. È illusorio pensare che la nostra esistenza possa cambiare da un giorno all’altro con semplicità, bisogna praticare questi atteggiamenti, cioè coltivarli con onestà.

Lo psicologo può aiutarti in questo percorso a focalizzare le cose che sono importanti per te, a prendere consapevolezza delle risorse che già possiedi e ad implementare le capacità che possono aiutarti a raggiungere un maggior benessere.